Il
giorno prima della partenza
24
maggio 2007
Come
ogni anno il giorno prima della partenza per il Grande Nord è per me
un normalissimo giorno di lavoro.
Ma
giù nel garage tutto è pronto da giorni.
Quest'anno
mi accompagna mia moglie e per questo limiterò il percorso in moto
alla parte centro-nord della penisola Scandinava.
Il
tratto in autostrada di quasi quattromila kilometri non è nelle preferenze
di Giovanna e altre volte in passato ho utilizzato il carrello, in
particolare quando mi seguiva mio figlio ancora ragazzino.
La
nostra base di partenza in moto è sempre stata Frderikshavn(Dk),
quest'anno porterò il carrello in terra Scandinava per la prima
volta.
Hammerdal
è in una posizione comoda per il recupero del carrello e dell'auto,
poi c'è un camping con un bel prato molto adatto per lasciarci
l'auto.
Per
i pernottamenti della parte in auto ci serviremo della tenda, quando
possibile, mentre per la parte in moto utilizzeremo i comodissimi
Hytter in legno diffusissimi nei campeggi della Scandinavia.
Partiamo
con un equipaggiamento ridotto all'essenziale, l'intenzione è
viaggiare sempre, evitare le città, girare per il gusto di girare
dalla mattina alla sera.
Ci
concederemo solo qualche piccolo stravizio se troveremo qualche
ristorante non troppo lontano dalla nostra direttrice che ci
stuzzichi, tanto per gustare qualche specialità gastronomica locale.
Faremo
la spesa giorno per giorno e ci fermeremo in cafeteria per il pasto
principale se il tempo sarà inclemente.
Se
il tempo sarà bello preferiremo lo spuntino a bordo strada dato che
lassù molte piazzole sono dotate di tavoli e panche in legno.
Colazione e cena in campeggio dato che sceglieremo luoghi il più
possibile lontani dai centri abitati.
Giovanna conosce bene i posti e vi ritorna sempre con piacere, altre volte in passato mi ha accompagnato nei miei giri nel Grande Nord e da un po' mi chiedeva di prenderla di nuovo con me, dopo l'ultimo viaggio insieme con la R80GS nel 2004 e il giretto in auto + bici dell'agosto 2005.
La mia nuova Adv ci porterà fino all'estremo nord, la sua comodità e la sua capacità di carico sono caratteristiche ideali per questo tipo di vacanza.
Il
viaggio è stato programmato al rientro dal giro 2006, quando
Giovanna ha espresso il desiderio di accompagnarmi.
Ho
preparato il progetto dettagliato in autunno, come sempre però
decideremo giorno per giorno cosa fare, che direzione seguire, che
meta raggiungere.
Mi
porto il PC per poter aggiornare ogni sera questa pagina con un breve
resoconto e qualche foto, collegamento alla rete permettendo.
Il trasferimento autostradale
25 / 26 / 27 maggio
Tutto
come previsto, compreso il caldo afoso in Germania, con 34 gradi.
Per
fortuna due acquazzoni verso Fulda ci hanno dato tregua, con
temporaneo crollo a 19 gradi.
Siamo
fermi a una 50ina di km da Kassel, dove si era deciso di piantare la
tenda.
Terreno scosceso, poco spazio di manovra per il treno
auto+carrello e una nuvoletta all'orizzonte mi faceva pensare, per
cui abbiamo deciso per un alberghino tetesco.
Dopo
dieci minuti una grandinata coi fiocchi.
La Adventure l'ha presa con filosofia, legata sul carrello.
Tremavo al pensiero di ritrovarla danneggiata, con l'auto il rapporto è diverso.
La Adventure l'ha presa con filosofia, legata sul carrello.
Tremavo al pensiero di ritrovarla danneggiata, con l'auto il rapporto è diverso.
Ho
dimenticato a casa l'adattatore per scaricare le foto, spero di
trovarne uno lunedi in Norvegia.
La
temperatura va via via abbassandosi, pioggia tutto il pomeriggio.
Arrivati
in Danimarca il cielo si ricolora di azzurro, con nuvoloni bianchi.
Decidiamo
di arrivare a Hirtshals, con l'intenzione di imbarcarci per
Kristiansand stanotte oppure di passare la notte in tenda nel caso
non trovassimo una cabina.
Alle
21 abbiamo già il biglietto, non ci resta che attendere l'imbarco,
la temperatura intanto è scesa a 12 gradi.
La
nave parte all' 1,15 e domattina sbarcheremo a Kristiansand alle 7.
Abbiamo
percorso 1943 kilometri, media 80 km/ora, consumo medio 11,4
km/litro.
Il mio L200 è ottimo per il traino e molto confortevole, oltre ad essere molto pronto in ripresa nei sorpassi fra 100 e 130 km/h, nonostante il rimorchio.
Il mio L200 è ottimo per il traino e molto confortevole, oltre ad essere molto pronto in ripresa nei sorpassi fra 100 e 130 km/h, nonostante il rimorchio.
Giorno
3 - Norvegia
27
maggio
Sveglia
alle 6, dobbiamo far colazione prima di sbarcare.
Un'occhiata
dal ponte, la costa Norvegese è vicina, c'è il sole, il vento è
freddo.
Alle
7,15 siamo già sulla RV 9 (pedaggio per le auto, zero per le
moto) in viaggio verso Haukeligrend.
Nei primi 100 km incrociamo non più di 10 auto.
Nei primi 100 km incrociamo non più di 10 auto.
Varie
soste per goderci il sole, la temperatura scende via via che saliamo
verso Hovden, dove l'altimetro dell'auto segna 1000 (saranno 850 in
realtà, al mare segna 100-150) e i gradi sono sei.
Prima
di iniziare la discesa verso Haukeligrend ci fermiamo per mangiare al
sole (e al vento).
Superiamo
il tratto sulla E 134 ad alta quota (oltre 1100, paesaggio invernale, 4 gradi)
per poi scendere verso Odda e ritrovare il mare.
Temperatura sui 14 gradi, il sole è leggermente velato da nuvole bianche.
Temperatura sui 14 gradi, il sole è leggermente velato da nuvole bianche.
A
Utne traghettiamo per Kvanndal e superato Voss piantiamo la tenda in
un piccolo camping sovrastato da una imponente cascata.
Mi
fermai qui già durante Norge93 (Yam TDM850 con un amico su XT660).
Oggi
circa 420 kilometri, giornata di tutto riposo.
Giorno
4
28
maggio
La
cascata ci ha fatto una compagnia un po' eccessiva ma non ci è
riuscito di spegnerla, nonostante ciò abbiamo riposato bene dentro i
nostri piumini ultratrentennali.
Alle
6 ho messo il naso fuori e ho visto che a breve la pioggia sarebbe
arrivata.
Smontata
la tenda (un po' troppo) velocemente, alle 7,15 siamo partiti verso
il traghetto Vangsnes-Hella e dopo pochi minuti l'attesa pioggia è
apparsa e ci ha fatto compagnia per quasi tutto il giorno.
Il
percorso in quota fino a Lom con neve fresca appena rimossa e
muraglie di neve ai lati della strada ci ha deliziato di una
fittissima nebbia che nascondeva le alte cime dello Jotunheimen, con
temperatura intorno allo zero.
Dopo
Lom ho rinunciato allo sterrato in quota verso Dombas, preferendo la
strada asfaltata via Otta dato la pioggia battente.
Verso
le 18 dopo circa 400 km ci siamo fermati per cercare del pane presso
una stazione di servizio a pochi km da Folldal, sulla 29, e ci siamo
fermati in un Hytter principesco nel camping vicino: doccia, servizi,
frigo, tv tutto per 650 NOK.
Giorno
5
29
maggio
Giornata
di tempo variabile, pioggia e freddo al mattino e miglioramento nel
pomeriggio ma niente sole.
Chiacchierando
abbiamo anche sbagliato strada: a Tynset abbiamo preso la 30 verso
sud anzichè verso nord e ce ne siamo accorti dopo quasi 50 km.
Sosta
a Roros per acquisti, fra cui il lettore USB 2.0 multiformato per
scaricare le foto.
Arrivo
ad Hammerdal alle 18, quando i km percorsi sono in tutto 3386, da
Kristiansand circa 1400.
L'auto
nel percorso norvegese ha consumato un po' meno, 11,8 km/litro ad una
media di 62 km/h.
Appena
arrivati ad Hammerdal abbiamo affittato un bungalow e ho scaricato la
moto, controllato la pressione delle gomme e fatto un giretto nel
camping per individuare il posto dove parcheggiare l'auto.
Sto finendo di prepararla per domattina, partenza prevista verso le 8.
Sto finendo di prepararla per domattina, partenza prevista verso le 8.
Giorno
6 - Si parte in moto
Breve sosta per lo spuntino di mezzogiorno, al sole è perfino troppo caldo, la luce è abbacinante.
Poi seguiamo la E6 fino a Mo I Rana. Alcuni tratti sono praticamente deserti, in altri si incontrano un po' troppi autotreni; poca roba in confronto alle nostre abitudini italiche, ma il tratto svedese del mattino è stato di un piacere indescrivibile.
Ci fermiamo in un Motel-camping appena fuori città, scegliamo la camera con servizi al posto del bungalow senza, ma ci permettono di usare la cucina del camping.
Ci siamo noi e una coppia di svedesi in auto.
La giornata è trascorsa in un lampo, la moto è molto adatta a queste strade, l'elasticità del motore permette di usare pochissimo il cambio, nonostante il carico la manegevolezza è elevata, il passeggero è ben sistemato e comodo.
Le borse in alluminio sono capienti, robuste e comode da riempire, su quella di destra ho sistemato una sacca stagna Ortlieb contenente i due sacchi notte, i teli copri materasso, i pigiami e una felpa di Giovanna che non entrava da nessuna altra parte. Le borse interne, a perfetta tenuta d'acqua, sono tanto stipate che è praticamente impossibile sfilarle fuori dai contenitori di alluminio. I coperchi asportabili oppure apribili sia in avanti che indietro sono molto pratici. Questi componenti costano una cifra ma sono molto ben realizzati.
Sul portapacchi ho messo una borsa da sella (Cameron) con tutto l'occorrente per la cucina, soluzione già adottata lo scorso anno con il GS, con la differenza che allora era sistemata sul portapacchi che si ottiene rimuovendo la sella del passeggero.
La piccola borsa da serbatoio Touratech estensibile è semivuota per accogliere tutto quanto viene acquistato in giornata, dalle provviste agli immancabili pacchettini (tipici vizietti delle Signore in viaggio).
L'unico "difetto" della Adventure è l'altezza della sella, ma è un mio difetto, avrei dovuto crescere fino a 1,90, tuttavia lo sapevo anche prima di acquistarla e ci sto facendo l'abitudine.
Le gambe sono ben stese e ci si stanca poco, mi consolo pensando a questo, riguardo al metro e novanta credo ci sia poco o nulla da fare.
La giornata trascorre tranquilla, traffico scarsissimo, strada sempre ottima.
Ci fermiamo spesso, Giovanna non vuole fermarsi prima delle 18 e io non voglio stancarla troppo, abbiamo trovato un compromesso sui 500 km al giorno.
Al campeggio mi viene richiesta una cifra esagerata, mille corone, mai successo in tanti anni, per cui ripiego su un bungalow senza servizi per 450, comunque troppo caro di almeno cento.
Questo
traghetto permette di guadagnare una cinquantina di kilometri, con un
po' di fortuna nella coincidenza d'orario il tempo impiegato è poco
superiore a quello richiesto percorrendo la sponda orientale del
fiordo sulla E6.
Il panorama dalla E6 però è più bello, si vede per quasi tutto il percorso la parte di fiordo verso il mare aperto, con cime di una bellezza sconvolgente.
Seguiamo la costa fino ad Alta, ci sono tratti in cui la giornata limpidissima mi permette di vedere cime innevate che non avevo mai potuto vedere nei tanti viaggi passati.
Saliamo in moto con 7 gradi e vento teso, nel tunnel 4,5, verso le 10,30 siamo all'ormeggio dell'Hurtigruten e subito notiamo con disappunto che non ci sono rampe per le auto.
La nave arriva alle 12 e riparte alle 15,30, dovrebbe scaricarci a Berlevag verso le 23.
30
maggio
Ci
svegliamo sotto un cielo grigio che promette la solita bagnata, per
cui ci vestiamo per il freddo.
Poco
prima delle 8 partenza in moto dal camping di Hammerdal dove la
nostra auto resterà ad attenderci.
Seguiamo
la 45 per qualche kilometro, poi prendiamo la direzione delle
montagne e della Norvegia.
Presto
si aprono squarci di azzurro nel cielo grigio e in poco tempo ogni
residuo di nuvole scompare e per tutto il giorno godremo di un sole
caldo e splendente, con temperature fra i 15 e i 24 gradi.
Fino
al confine norvegese via allegri, il limite è di 90 con lunghi
tratti a 110; essendo praticamente soli ci permettiamo velocità
autostradali, rispettando però i limiti nei pochi centri abitati che
attraversiamo.
In Norvegia il limite è quasi sempre 70, riduciamo un po' ma continuiamo allegri.
In Norvegia il limite è quasi sempre 70, riduciamo un po' ma continuiamo allegri.
Entriamo
a Grong seguendo il vecchio tracciato della E6, abbandonato da alcuni
anni dopo la costruzione di un tratto che aggira la cittadina.
Breve sosta per lo spuntino di mezzogiorno, al sole è perfino troppo caldo, la luce è abbacinante.
Namsskogan |
Poi seguiamo la E6 fino a Mo I Rana. Alcuni tratti sono praticamente deserti, in altri si incontrano un po' troppi autotreni; poca roba in confronto alle nostre abitudini italiche, ma il tratto svedese del mattino è stato di un piacere indescrivibile.
Ci fermiamo in un Motel-camping appena fuori città, scegliamo la camera con servizi al posto del bungalow senza, ma ci permettono di usare la cucina del camping.
Ci siamo noi e una coppia di svedesi in auto.
La giornata è trascorsa in un lampo, la moto è molto adatta a queste strade, l'elasticità del motore permette di usare pochissimo il cambio, nonostante il carico la manegevolezza è elevata, il passeggero è ben sistemato e comodo.
Dopo
oltre 550 km l'autonomia residua indicata supera i 100 km; faccio il
pieno prima di fermarmi, quasi 28 litri, me ne restavano 5
abbondanti.
Le borse in alluminio sono capienti, robuste e comode da riempire, su quella di destra ho sistemato una sacca stagna Ortlieb contenente i due sacchi notte, i teli copri materasso, i pigiami e una felpa di Giovanna che non entrava da nessuna altra parte. Le borse interne, a perfetta tenuta d'acqua, sono tanto stipate che è praticamente impossibile sfilarle fuori dai contenitori di alluminio. I coperchi asportabili oppure apribili sia in avanti che indietro sono molto pratici. Questi componenti costano una cifra ma sono molto ben realizzati.
Sul portapacchi ho messo una borsa da sella (Cameron) con tutto l'occorrente per la cucina, soluzione già adottata lo scorso anno con il GS, con la differenza che allora era sistemata sul portapacchi che si ottiene rimuovendo la sella del passeggero.
La piccola borsa da serbatoio Touratech estensibile è semivuota per accogliere tutto quanto viene acquistato in giornata, dalle provviste agli immancabili pacchettini (tipici vizietti delle Signore in viaggio).
L'unico "difetto" della Adventure è l'altezza della sella, ma è un mio difetto, avrei dovuto crescere fino a 1,90, tuttavia lo sapevo anche prima di acquistarla e ci sto facendo l'abitudine.
Le gambe sono ben stese e ci si stanca poco, mi consolo pensando a questo, riguardo al metro e novanta credo ci sia poco o nulla da fare.
Giorno
7
31 maggio
31 maggio
Temperatura
sui 12 gradi, tutto il giorno resterà fra i 12 e i 14 ad eccezione
del passaggio al Circolo Polare, verso le nove, dove si è sui 6
gradi data la quota di oltre 650 metri.
La giornata trascorre tranquilla, traffico scarsissimo, strada sempre ottima.
Continuiamo
a marciare sul ritmo di ieri, a cavallo dei 100/120 con puntatine un
po' più alte nei tratti più favorevoli.
Ci fermiamo spesso, Giovanna non vuole fermarsi prima delle 18 e io non voglio stancarla troppo, abbiamo trovato un compromesso sui 500 km al giorno.
L'ultimo
tratto dopo aver passato Narvik, da Bjerkvik a Setermoen, sembra
fatto per portarti a trasgredire il limite di velocità, ci consola
il fatto che le prigioni norvegesi sono comode e pulite, se mai ci
beccheranno.
Al campeggio mi viene richiesta una cifra esagerata, mille corone, mai successo in tanti anni, per cui ripiego su un bungalow senza servizi per 450, comunque troppo caro di almeno cento.
Il
camping però è gradevole, circondato da montagne bianche e quasi
deserto.
I
servizi comuni sono decenti, compresa la cucina.
Le docce sono senza contatore, acqua bollente a fiumi.
Le docce sono senza contatore, acqua bollente a fiumi.
Stasera
pesce lessato, merluzzo, mayonese del luogo dato che la nostra è
rimasta ad Hammerdal, patate lesse.
Giorno
8
1 giugno
1 giugno
Incredibile,
un'altra giornata di sole senza una nuvola, dalla mattina alla sera.
Anche oggi alle 8 siamo sulla moto, la temperatura è gradevole, dirigiamo verso il traghetto Lynseigdet-Olderdalen.
Anche oggi alle 8 siamo sulla moto, la temperatura è gradevole, dirigiamo verso il traghetto Lynseigdet-Olderdalen.
Un'oretta
di attesa ci permette di fare una seconda colazione, la traversata
dura poco più di trenta minuti.
Il panorama dalla E6 però è più bello, si vede per quasi tutto il percorso la parte di fiordo verso il mare aperto, con cime di una bellezza sconvolgente.
Del
resto nella seconda metà del percorso in traghetto si comincia a
godere lo stesso spettacolo.
Seguiamo la costa fino ad Alta, ci sono tratti in cui la giornata limpidissima mi permette di vedere cime innevate che non avevo mai potuto vedere nei tanti viaggi passati.
Nel
tratto Alta-Scaidi, tutto in quota (sopra i trecento metri in alcuni
tratti) la temperatura scende fino a 6 gradi, come anche sulla E69.
Venivamo
qui in campeggio con i bambini negli anni 70 e 80, l'albergo allora
era un capannone dove in tempi passati si lavorava il pesce appena
scaricato dai pescherecci.
Giorno 9
2 giugno
2 giugno
Sveglia
elastica, oggi si gira poco.
Colazione
in albergo verso le 8,30, il cielo è grigio ma le nuvole sono molto
alte, non dovrebbe piovere, poi il mio amico Danilo, mio compagno di
Norge06, mi ha messaggiato che le previsioni sono buone.
Saliamo in moto con 7 gradi e vento teso, nel tunnel 4,5, verso le 10,30 siamo all'ormeggio dell'Hurtigruten e subito notiamo con disappunto che non ci sono rampe per le auto.
La nave arriva alle 12 e riparte alle 15,30, dovrebbe scaricarci a Berlevag verso le 23.
Ci
resta il tempo per un salto a NordKapp, a una trentina di chilometri.
Temperatura 4,5 sull'altipiano, vento teso ma qualche squarcio di azzurro nel grigiore del cielo.
Temperatura 4,5 sull'altipiano, vento teso ma qualche squarcio di azzurro nel grigiore del cielo.
Foto
poco prima della barriera dove vorrebbero rapinarci per lasciarci
entrare nel piazzale e dietro front a sorpresa.
Io faccio regolarmente così, Giovanna ha già visto tutto varie volte negli anni scorsi, l'Adventure voleva solo la foto ma vicino al mappamondo in moto non ci si va più.
Io faccio regolarmente così, Giovanna ha già visto tutto varie volte negli anni scorsi, l'Adventure voleva solo la foto ma vicino al mappamondo in moto non ci si va più.
Panini norvegesi prima di riprendere il tunnel |
Però
c'è il sole e un bel giro in moto ce lo meritiamo: rifacciamo il
tunnel, prendiamo per Lakselv, poi Karasjok, dove arriviamo alle
17,30 e per 800 corone ci sistemiamo in un bungalow principesco, con
tanto di sauna (però niente Vikinga con i rami di betulla per
riattivare la circolazione, è riservata a quelli che viaggiano in
solitaria e comunque senza moglie).
Pasta
con pancetta, salmone, Arctic beer, tutto perfetto, quando sono solo
mangio molto peggio e molto meno.
Dopo
Lakselv la temperatura in pochi kilometri è passata da 10 a 22
gradi, in un altipiano in cui ci sono ancora residui di neve,
laghetti ghiacciati e betulle allo stato invernale.
Strana, la Lapponia (la ragazza del camping mi ha poi detto che è il primo giorno caldo, ieri era freddo da Lapponia).
Strana, la Lapponia (la ragazza del camping mi ha poi detto che è il primo giorno caldo, ieri era freddo da Lapponia).
Giorno
10
3 giugno
3 giugno
Oggi
giornata di trasferimento, oltre 730 km.
Deciso
di andare verso sud e rimandare al prossimo anno il giro verso est
tanto vale andare a recuperare l'auto, che dista da Karasjok oltre
1100 km.
Giornata bellissima ma un po' troppo calda, dai 18 gradi del primo mattino fino ai 25 all'arrivo ad Arvidsjaur.
Giornata bellissima ma un po' troppo calda, dai 18 gradi del primo mattino fino ai 25 all'arrivo ad Arvidsjaur.
Preferisco
i campeggi norvegesi, senza tanta organizzazione.
Nel
tragitto Karasjok-Kautokeino siamo stati sempre soli, abbiamo
incrociato due autocarri e due auto.
Poi
a Kautokeino ci siamo fermati un attimo per mettere in benzina gli
ultimi spiccioli norvegesi.
E'
arrivato un solitario olandese su GS 1200 giallo con borse in
alluminio come le mie, andava verso NordKapp.
Partendo
ha voluto salutarci ma purtroppo ha usato la mano del gas, per un
pelo non ha fatto una caduta proprio davanti a noi.
Era
molto elegante, tutto BMW, un vero damerino, ma anche lui abbastanza
maturo, anche se non ai miei livelli.
Siamo
stati praticamente soli tutto il giorno, traffico zero.
Come
sempre dopo mezza giornata di Svezia mi annoio, foreste e laghi,
laghi e foreste, strade troppo dritte.
Molte
renne, pericolose se si apre come la strada invoglierebbe a fare.
Nelle
borse ho fatto entrare una quantità di roba incredibile, un bel
vantaggio rispetto al GS.
Putroppo
la gomma dietro comincia a spiattellarsi.
Giorno
11 - Fine del giro in moto
4 giugno
4 giugno
Partenza
come al solito prima delle 8. Abbiamo tolto gli interni antifreddo a
giacche e pantaloni, io ho trovato nella tasca posteriore della
giacca i guanti traforati che uso d'estate, Giovanna li ha eliminati.
I
19 gradi del mattino presto diventano 25, ma in moto si sta bene.
Facciamo
veloci i 380 km che ci separano dall'auto, che ritroviamo tutta sola
nel camping completamente deserto.
La reception è chiusa, il numero di telefono da chiamare non risponde, carichiamo tutto, utilizziamo i servizi, pulitissimi, e verso le 15 partiamo, visto che non si vede ancora nessuno e le zanzare sono molto intraprendenti.
Hanno i miei dati, non hanno voluto nulla all'arrivo, se vorranno si faranno vivi.
In auto nonostante i 27 gradi non occorre neppure accendere l'aria condizionata, si sta benissimo. Ci fermiamo alle 18,30 una cinquantina di kilometri prima di Sveg ospiti di una signora che in giardino ha tre bungalow a debita distanza da casa.
Mi chiede 250 SEK.
In moto abbiamo fatto 3.075 kilometri a una media di 81,7 km/h, consumando 5,7 litri/100 km.
Nella prima parte del viaggio, in Norvegia, la media era 78,5 e il consumo 5,6, poi il ritorno è stato più veloce per via delle strade dritte (anche troppo).
Consumo olio irrisorio, l'ho riportato al massimo con poco più di 100 ml, considerando che dal cambio ha percorso oltre 4.000 km.
Sono tutti dati non certo esattissimi, presi dalla strumentazione della moto, ma non ho voglia di segnare nulla nè di fare tanti conti, tanto non mi interessa granchè.
Sono molto soddisfatto della moto, sono contento di averla presa in cambio della R1200GS.
Il primo vantaggio è l'autonomia.
Poter fare 450 km prima di cominciare a pensare al rifornimento è un piacere, oltre che una tranquillità, perchè ne restano almeno altri 100 (abbondanti).
Le borse di alluminio sono parecchio più capienti di quelle del GS e soprattutto sono molto più comode da riempire e da aprire, se serve, durante la giornata.
A chi sia intenzionato all'acquisto di un GS mi sento di consigliare di dotarlo di queste borse anzichè di quelle estensibili.
L'Adventure nei primi kilometri può mettere un po' in soggezione chi non sia almeno 1,85, la sella è parecchio alta e il cisternone incute un certo sgomento.
Pure io che sono solo 1,75, non sono più un ragazzino, non vado in palestra inizialmente ero un po' sul chi vive, e nei primi due/trecento kilometri del viaggio ero un po' a disagio, ne avevo già fatti oltre duemila ma per lo più da solo e senza bagaglio.
Ritrovarmi di colpo con le borse zeppe, una borsa piuttosto grande sul portapacchi posteriore, una sacca Ortlieb sopra la borsa destra, la borsa da serbatoio e mia moglie dietro che faticava a salire e soprattutto a scendere inizialmente mi costringeva a prestare una attenzione continua a tutto quello che facevo.
Poi tutto è venuto sempre più facile, sia per me che per Giovanna.
Ora mi trovo come quando giravo col GS, certo non è una piuma ma non trovo nessuna difficoltà.
Consumo olio irrisorio, l'ho riportato al massimo con poco più di 100 ml, considerando che dal cambio ha percorso oltre 4.000 km.
Sono tutti dati non certo esattissimi, presi dalla strumentazione della moto, ma non ho voglia di segnare nulla nè di fare tanti conti, tanto non mi interessa granchè.
Sono molto soddisfatto della moto, sono contento di averla presa in cambio della R1200GS.
Il primo vantaggio è l'autonomia.
Poter fare 450 km prima di cominciare a pensare al rifornimento è un piacere, oltre che una tranquillità, perchè ne restano almeno altri 100 (abbondanti).
Le borse di alluminio sono parecchio più capienti di quelle del GS e soprattutto sono molto più comode da riempire e da aprire, se serve, durante la giornata.
A chi sia intenzionato all'acquisto di un GS mi sento di consigliare di dotarlo di queste borse anzichè di quelle estensibili.
L'Adventure nei primi kilometri può mettere un po' in soggezione chi non sia almeno 1,85, la sella è parecchio alta e il cisternone incute un certo sgomento.
Pure io che sono solo 1,75, non sono più un ragazzino, non vado in palestra inizialmente ero un po' sul chi vive, e nei primi due/trecento kilometri del viaggio ero un po' a disagio, ne avevo già fatti oltre duemila ma per lo più da solo e senza bagaglio.
Ritrovarmi di colpo con le borse zeppe, una borsa piuttosto grande sul portapacchi posteriore, una sacca Ortlieb sopra la borsa destra, la borsa da serbatoio e mia moglie dietro che faticava a salire e soprattutto a scendere inizialmente mi costringeva a prestare una attenzione continua a tutto quello che facevo.
Poi tutto è venuto sempre più facile, sia per me che per Giovanna.
Ora mi trovo come quando giravo col GS, certo non è una piuma ma non trovo nessuna difficoltà.
A chi pensa di prendere un GS perchè intimorito dalla mole e dall'altezza dico: se vuoi viaggiare pensa all' Adventure, ne sarai soddisfatto.
Il confort è ottimo, il riparo del busto è buono, le ginocchia e le gambe sono riparate bene dall'estensione del serbatoio (sempre in confronto al GS).
Il passeggero è comodo come seduta ma molto più esposto, mi è bastato mettere a confronto i due caschi per capirlo subito: quello di Giovanna era sempre molto più sporco e pieno di insetti spiaccicati.
Inoltre pur avendo lo stesso abbigliamento esterno Giovanna nel tratto più a nord ha sentito il freddo, io nulla.
E io avevo sotto solo la biancheria e una maglietta di lana sottile, Giovanna una calzamaglia di seta nelle gambe e il mio wind-stopper addosso.
Va bene che secondo il mio amico Danilo, mio compagno di Norge06, sono figlio di una orsa polare, ma certo la Adventure offre al pilota un riparo notevole.
Quanto agli insetti bisogna fare attenzione: visiera sempre rigorosamente chiusa.
Ho tenuto spesso una fessura nei primi giorni, fin che mi è entrata una vespa che subito si è infilata fra sottocasco e faccia.
Per mia fortuna era una taglia piccola, diciamo un 125, ma prima di morire sbudellata fra le mie dita (sempre dentro il sottocasco) si è difesa eroicamente e mi ha pizzicato più volte.
Il tutto è iniziato appena finito il sorpasso di un autobus lungo la strada che costeggia il fiordo di Alta.
Poi stamattina ho aperto per un attimo la visiera per dire una cosa a Giovanna, mi sono sentito una sassata nel naso da lasciarmi come uno che si è preso un cazzotto: se era una vespa era almeno un 200, ho alzato veloce la mentoniera per non ripetere l'esperienza nel caso le fosse rimasta qualche energia.
Giorno
12
5
giugno
Partiti
con l'intenzione di avvicinarci a Goteborg per poi traghettare domani
verso Frederikshavn ci siamo ritrovati sul traghetto in partenza alle
18,45, con arrivo alle 22.
Alle
22,30 siamo di fronte al camping Nordstrand di Frederikshavn, la
reception è chiusa ma la sbarra chiude alle 23.
Entriamo,
scegliamo un posto e mi metto a montare la tenda.
Ma
presto mi accorgo di non aver più le stecche di sostegno dell'igloo,
le ho sicuramente lasciate nel prato di Voss.
Carichiamo
tutto e riusciamo per un pelo a uscire prima che la sbarra si abbassi
per la notte.
Ci
sistemiamo in un piccolo hotel vicino al porto.
Giorno
13
6
giugno
Passiamo
la mattinata a Lokken, località chic, la Riccione della zona, prima
una passeggiata sulla spiaggia, temperatura frizzante, sole, molte
meduse; poi in paese per acquisti.
Verso
mezzogiorno entriamo in autostrada, direzione sud.
Tempo
variabile, qualche acquazzone, poi sole ma temperatura gradevole
(comunque accendo il condizionatore).
Ci
fermiamo verso le 18,30 in un motel dell'autostrada a una cinquantina
di km a sud di Amburgo (Brunautal).
Trovo
anche due garage liberi, per l'auto e per il carrello con la
Adventure.
E'
l'ultima notte, perchè l'intenzione è di rientrare domani, mancano
solo circa 1300 km.
Fino
ad ora nessuno ha toccato nulla, non vorrei che succedesse proprio
l'ultima notte.
Giorno 14
Giorno 14
7
giugno
Rientrati
felicemente poco dopo mezzanotte dopo una tiratina di circa 1300 km.
Sarebbe
stato logico fermarsi in zona Brennero ma si è deciso di tirare fino
a casa.
Molte
brevi soste, la stanchezza si sente.
In
nostro aiuto la totale assenza di camion in tutto il percorso in
Germania, erano tutti ammassati nelle aree di servizio, forse per uno
sciopero.
Tutto
normale in Austria, di nuovo tutti fermi in Italia per lo sciopero
dei benzinai.
Insomma
a parte una mezz'ora di sosta in Austria per un incidente è stato
come se fossimo soli, mai toccato il freno.
Il
traino comunque stanca, nonostante le grandi capacità dell'auto. Si
è impediti nelle soste e soprattutto uscendo dall'autostrada nei
paesi si deve cercare un posto adatto al parcheggio.
I
consumi aumentano di un 10%, va posta continua attenzione, in
Germania in particolare in molti tratti vige il divieto di sorpasso
per auto trainanti rimorchio.
La
scelta di limitare il percorso in moto alla parte centro-nord è
stata comunque ottima, abbiamo preso sempre sole, la pioggia ci ha
fatto compagnia all'andata solo nel percorso fatto in auto.
E
comunque non volevo costringere Giovanna a un kilometraggio
esagerato, il passeggero si stanca molto di più e probabilmente si
diverte meno, oltre ad essere molto meno protetto.
Ha
comunque dimostrato di reggere molto bene a una media di otto/nove
ore al giorno di viaggio, fino a superare i 700 km il giorno in cui
abbiamo fatto la tappa più impegnativa.
Siamo
sempre partiti al mattino intorno alle 8, mentre quando sono solo
parto generalmente alle 7. Al mattino si fa molta strada, si è
riposati e i locali normalmente si muovono dopo le 10.
Ho
aumentato il numero delle fermate rispetto a quando viaggio solo, io
starei in moto volentieri anche quattro ore di seguito, ma ogni
massimo due ore una sosta l'ho sempre fatta per lei, sapendo che per
non deludermi avrebbe sopportato di continuare anche se stanca.
La
sera ho dovuto sempre insistere per fermarmi verso le 18, Giovanna
avrebbe preferito continuare ancora per ritardare l'ora di dormire:
mentre io mi addormento come se avessi un interruttore, praticamente
quando voglio, per lei che soffre normalmente d'insonnia andare a
letto troppo presto non è il massimo.
Nel
percorso di ritorno da Hammerdal a casa l'auto ha percorso 2980 km ad
una media di 78 km/h, percorrendo in media 11,8 km/litro.
Quest'anno
ho trovato tutto più caro, in particolare carburante e campeggi.
Benzina e gasolio costano dappertutto più che da noi, a parte
l'Austria dove sono arrivato a pagare il gasolio meno di 1 euro al
litro. In Finlandia ho pagato 1,450 la super 98 (l'unica volta in cui
non ho messo la 95), la più cara è però sempre la Norvegia.
In
passato non avevo mai pagato più di 750 NOK per un bungalow
attrezzato di servizi e doccia, quest'anno mi è stato chiesto 1000
(ho rifiutato), ma anche 800 e 900, e 450 per un bungalow senza
servizi. Per contro ad Hammerdal 350 SEK per un bungalow magnifico.
La
decisione di traghettare anche l'auto ha inciso parecchio sui costi,
il treno auto+carrello supera gli otto metri, con la sola moto
tutt'altra storia, ma credo che in vacanza sia giusto non
preoccuparsene più di tanto: esibisco la VISA e firmo senza
occhiali, a scanso di extrasistolie.
Come
sempre quando sono in moto riesco a non pensare a nulla per ore,
quando però ho Giovanna dietro sono molti i tratti in cui rallento
per parlare.
Mi
è rimasto comunque il tempo per vagheggiare su Norge08; l'idea
abbozzata è questa: R80GS, da casa, da solo, con divagazione in ....
ISLANDA. Una di quelle idee che ti mettono una sorta di turbo nella
testa, vorresti essere già al prossimo anno.
Ma
è presto, c'è in mezzo una estate e un intero inverno, la folle
idea resterà per qualche mesetto appena un po' sotto il limite fra
conscio e inconscio.